Dipendenze affettive

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DIPENDENZA AFFETTIVA – INTRODUZIONE
Si parla di Dipendenza Affettiva quando il “rapporto d’amore” è vissuto come condizione stessa della propria esistenza. Le persone che ne soffrono vedono nell’altro la fonte di ogni benessere e, pur di non rischiare di perdere l’oggetto amato, sono disposte a sacrificare qualsiasi bisogno o desiderio personale fino al punto di annullare il proprio Sé.

Si passa la vita a mendicare l’ “affetto” dell’altro; lo si idealizza per sopprimere i sentimenti di inadeguatezza, vuoto, ansia, impotenza, scarsa autostima, non amabilità, che ci si trova a fronteggiare. L’importanza attribuita all’oggetto d’amore spinge il dipendente affettivo a preservare il rapporto “sentimentale” ad ogni costo, fino ad assumere un atteggiamento di assoluta “dedizione”, adoperandosi affinché i bisogni e i desideri dell’altro vengano soddisfatti.

Questo atteggiamento è spiegato dal fatto che nella dipendenza affettiva la persona vive costantemente nel terrore di poter perdere la persona amata, evento considerato insopportabile. Si parla appunto di “dipendenza” affettiva per sottolineare il fatto che, proprio come per le dipendenze da sostanze (es. droga, alcol, tabacco..) il soggetto non può rinunciare (pena la “crisi d’astinenza”) all’oggetto amato, ma anzi, con il passare del tempo, richiede “dosi” di presenza o vicinanza sempre maggiori.

DIPENDENZA AFFETTIVA – ORIGINI E APPROFONDIMENTI
La Dipendenza Affettiva è un disturbo mentale che soltanto da pochi anni in Italia sta interessando clinici e ricercatori che a diverso titolo si occupano del fenomeno delle dipendenze, mentre negli Stati Uniti da più di 30 anni sono condotte ricerche su questa tematica. Essa rientra nella più ampia categoria delle New Addictions (Nuove Dipendenze), che comprendono tutte quelle forme di dipendenza in cui non è implicato l’intervento di alcuna sostanza chimica (droga, alcol, farmaci, ecc.), ma l’oggetto della dipendenza è rappresentato da comportamenti o attività che sono parte integrante della vita quotidiana. Tali comportamenti in alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a invalidare l’esistenza del soggetto stesso e il suo sistema di relazioni, provocando quindi gravissime conseguenze (oltre alla dipendenza affettiva, tra le New Addictions possiamo annoverare: la dipendenza dal gioco d’azzardo, da Internet, dallo shopping, dal lavoro, dal sesso e dal cibo).

Possiamo definire la dipendenza affettiva come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia, in cui uno dei due (nel 99% dei casi la donna) riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l’unica ragione della propria esistenza. La continua ricerca d’amore ha tutte le caratteristiche della dipendenza da sostanze, tanto da condividerne alcuni aspetti fondamentali:

– l’ebbrezza: la sensazione di piacere, che il dipendente prova quando è con il partner, gli è indispensabile per stare bene e non riesce ad ottenerla in altri modi;

– la tolleranza: il dipendente ricerca quantità di tempo sempre maggiori da dedicare al partner, riducendo sempre di più la propria autonomia e le relazioni con gli altri;

– l’astinenza: l’assenza del partner (per lavoro ad esempio) getta il dipendente in uno stato di allarme. Talvolta il bisogno della presenza fisica dell’altro è talmente forte che il dipendente sente di esistere solo quando il partner gli è vicino. Il partner infatti è visto come l’unica fonte di gratificazione, le attività quotidiane sono trascurate e l’unica cosa importante è il tempo che si trascorre insieme.

Quali sono le principali cause all’origine della dipendenza affettiva?
Le cause vanno ricercate in particolari dinamiche familiari che hanno portato la persona dipendente a costruirsi un’immagine di Sé come di persona inadeguata, indegna di essere amata, dove il “termometro” della propria autostima è nella capacità di sacrificarsi per la persona amata. Sono persone che riescono a tollerare tradimenti o anche violenze da parte del partner perché senza di lui si sentirebbero completamente perse. Teniamo anche presente che molte donne, dipendenti affettive, hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi durante l’infanzia che non sono da sole riuscite ad elaborare.

La Dipendenza d’Amore trova dunque le sue radici nell’infanzia di queste persone, i cui bisogni d’amore, affetto ed accudimento sono stati frustrati. Nella relazione con le figure significative infatti il bambino impara, attraverso le cure e la sensibilità dell’altro, che egli è una persona degna d’amore: è questo sentimento a nutrire il suo amor proprio e la sua fiducia verso se stessi e gli altri. I soggetti che sviluppano la Dipendenza Affettiva non hanno introiettato questo sentimento ma, al contrario, si sono convinte, talvolta inconsciamente, «che i loro bisogni non contano» o che «non sono degne di essere amate».

Come si crea la dipendenza affettiva dal partner?
La dipendenza affettiva nasce prima dell’inizio del rapporto di coppia. La persona dipendente d’affetto ricerca inconsciamente un partner che possiede già tutte quelle caratteristiche che la porteranno a soffrire. Anche quando il rapporto finisce (normalmente il dipendente viene lasciato), la persona dipendente troverà una nuova relazione in cui metterà in atto le stesse dinamiche di coppia. La dipendenza affettiva affonda le sue radici nel rapporto con i genitori durante l’infanzia. La dipendenza dall’altro è una condizione naturale degli animali e ancor più dell’uomo, soprattutto nei primi anni di vita, quando lo sviluppo cognitivo-emotivo e la formazione dell’identità non sono ancora completati, e quando la relazione con le figure adulte è lo strumento privilegiato di conoscenza di Sé e del mondo. Chi da adulto è dipendente d’affetto, quando era bambino ha ricevuto continui messaggi da parte dei propri genitori di non essere degno di amore né di attenzioni. Spesso sono stati dei bambini che sono dovuti crescere troppo in fretta e hanno dovuto prendersi cura dei propri genitori, imparando così che l’unico modo per ottenere amore è quello di sacrificarsi per l’altro. Ciò che accomuna l’infanzia di chi soffre di dipendenza affettiva è comunque una situazione di carenza affettiva che da adulti si cerca di colmare e compensare con atteggiamenti iperprotettivi e controllanti nei confronti del partner.

Quali sono i principali comportamenti che si hanno quando si dipende dal partner?
La scarsa autostima all’origine della dipendenza affettiva fa sì che la persona si comporti nei modi più disparati pur di venire incontro ai bisogni del partner. Le donne dipendenti attuano comportamenti protettivi nei confronti del partner, rivestendo i ruoli di confidente, mamma, o infermiera in base alle necessità. La donna tende a mettere da parte i propri bisogni nel rapporto di coppia, e nelle situazioni conflittuali soffoca la rabbia, la rimuove o la dirige contro sé stessa, manifestandola spesso in forma di sensi di colpa. Dietro tutto questo c’è sempre la paura che il partner possa abbandonarla. L’uomo dipendente invece è più facile che mascheri il proprio bisogno d’affetto proiettandolo fuori di sé, investendo gran parte delle energie nel lavoro, impegnandosi in hobby e sport, o comportandosi in maniera protettiva, talvolta fino all’eccesso della gelosia patologica.

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