Counseling al femminile

Aree di intervento

IL RISVEGLIO DELLA DEA E COUNSELING AL FEMMINILE

PREMESSE STORICHE
In questi ultimissimi anni stiamo assistendo ad un avvenimento che trovo tanto particolare quanto significativo. Non sono più solo i guru New Age a decantare le doti salvatrici e salvifiche del femminile. In questo periodo si odono con una frequenza sorprendente addirittura insospettabili scienziati, piuttosto che un gran numero di uomini “normali”, ripetere all’infinito lo stesso ritornello: solo il femminile ci potrà salvare. In altre parole, in un’epoca in cui siamo spettatori dell’apoteosi dell’energia maschile nel suo lato Ombra sotto forma di violenza e competizione, tutti auspicano e sentono il bisogno di un ritorno all’amorevolezza e all’accoglienza, ovvero a valori Yin.

Il poeta, saggista e romanziere britannico Robert Graves (1895-1985), grande esperto di mitologia, nel suo libro “La Grande Madre” ipotizza una teoria che in qualche modo ricorda quella dei corsi e ricorsi storici di Giambattista Vico o quella delle Sinusoidi (secondo la quale la vita consta in un susseguirsi di curve sinusoidali che rispecchiano l’andamento alternativo di cicli). Egli afferma, infatti, che storicamente si assiste ad un’alternanza di cicli di 5000 anni che sono vicendevolmente uno a prevalenza di energia maschile e uno di energia femminile. In base alla sua ipotesi e ai suoi calcoli, saremmo già entrati in quello di pertinenza e preminenza femminile, ma solo da un centinaio di anni. Questa sarebbe una delle ragioni per cui si sta assistendo a una sorta di risveglio, ma ancora a rilento visto che 100 anni rispetto ai 5000 dell’intero ciclo costituiscono solo l’inizio. Ma si tratta comunque di un nuovo inizio.

Io investo molto nel Counseling al Femminile perché credo realmente che il ruolo della donna sia fondamentale per un miglioramento generale dell’umanità in senso etico e spirituale. Perché solitamente di fronte ad un problema l’uomo mostra i muscoli, alza la voce, mentre la donna radicata nel suo femminile cerca una soluzione diplomatica… Meno guerre nel mondo, più attenzione e rispetto per la Natura… e tanto altro.

Ciò detto, non è affatto semplice “risvegliare” l’energia femminile nel cuore delle donne. Si ridesta qualcosa che dorme sì, ma che è conosciuto e familiare. Al contrario, ciò di cui ci siamo rese amaramente conto in prima persona, è che abbiamo bisogno noi per prime di riscoprirla dentro di noi per poi poterle dare voce e per portarla nel mondo. E probabilmente, nel nostro mondo, anche la lettura del femminile avviene secondo un’ideologia androcentrica e patriarcale che è stata inoculata anche nel dna di noi donne ormai da migliaia di anni.

Oggi addentrarsi nei meandri del passato richiede molta conoscenza. Non ci riferiamo alla conoscenza storica, ma a quella dei principi femminili. Senza di essi le interpretazioni possono essere rigorose dal punto di vista storico, ma comunque sbagliate: perché la lettura del femminile avviene secondo un’ideologia androcentrica. Molto lontana dall’essenza della Dea Madre. Per questo motivo quando ci avviciniamo al femminile è come sedersi su uno sgabello posto su una superficie che non è piana: traballiamo da tutte le parti. Per comprendere davvero il femminile dobbiamo fare un’opera di pulizia. È come entrare in una soffitta dimenticata, soffiare via la polvere, cercare gli oggetti che ci interessano, spolverarli e ripulirli. E infine osservarli per quello che sono. Ci accorgeremo che ci rimane in mano una miriade di pezzi rotti. Frammenti con cui le donne cercano di ricostruire un femminile originario. Non è facile. E neanche conveniente. Perché con la scomparsa della Dea – e del principio femminile – le ideologie patriarcali sono penetrate a fondo in tutti noi. Hanno avuto a disposizione un tempo lungo – 5.000 anni – per insinuarsi nella nostra mente. Oggi non le riconosciamo più. Sono come la nostra pelle. Non le sentiamo estranee perché le assorbiamo fin dalla nascita, le succhiamo con il latte, dai tempi dei tempi.

Il femminismo negli anni ’60 ha reso le donne libere di fare ed è innegabile che sia stata una conquista epocale, senza la quale attualmente noi donne non potremmo compiere moltissimi gesti che oggigiorno diamo per scontati. Sebbene il femminismo abbia contribuito a liberarci dalle catene che limitavano il nostro raggio d’azione, relegandoci a mansioni domestiche senza possibilità di replica, è altrettanto vero che, ingenuamente, abbiamo cercato di imitare gli uomini, adottando atteggiamenti simili per dimostrare di non essere da meno. Insomma la “lotta” è stata forse necessaria (e si noti che lotta attiva è una caratteristica prettamente maschile…), perché era necessario “scardinare”. Ma paradossalmente, a mio parere, quella “battaglia” ci ha reso in qualche modo anche un po’ schiave, per non dire (perdonatemi la provocazione un po’ forte) delle caricature al maschile; come se questi “pari diritti” (sebbene la strada da percorrere sia ovviamente e palesemente ancora lunga e tortuosa) li avessimo dovuti in qualche modo pagare con una certa mascolinizzazione.

Spesso le donne falliscono – oppure riescono a caro prezzo – per un motivo molto semplice, eppure del tutto trascurato: perché seguono dinamiche che non sono le loro. Le donne sono distanti dalla loro vera natura femminile, il luogo dove possono trovare le risposte adatte a se stesse. Per questo motivo a volte è come se remassero controcorrente, è come se dovessero entrare in un vestito che non è della loro taglia, è come se dovessero camminare con delle scarpe che sono troppo strette. Libertà nel fare e libertà nell’essere. C’è una grande differenza. Oggi le donne hanno fatto il primo passo: possono lavorare, guadagnare, studiare, dirigere, raggiungere i loro obiettivi. È la libertà del fare. Ma è necessario anche compiere un secondo passo: verso la libertà dell’essere. Cosa significa? Significa potersi esprimere con modalità femminili e non maschili: sul lavoro, in famiglia, nella coppia, nella realizzazione di se stesse (visto che tra il modo di esprimersi delle donne e il modo di esprimersi degli uomini esistono delle vere e proprie differenze: vedasi il testo “Maschile e Femminile – Cervelli e Codici” nella sezione “Articoli”). Ma non è ciò che accade: il mondo femminile si rivolge troppo spesso alle modalità maschili, concedendo spazi limitati a quelle femminili. Così, le donne hanno messo da parte la loro vera natura, per adattarsi ad una cultura che chiede anche a loro di sopravvivere, raggiungere il successo e di adeguarsi ai valori maschili, sottovalutando quelli femminili.

Ricco di infinite possibilità, il pensiero femminile dalle donne viene usato poco. O male. In genere perché sottovalutato, visto che la società patriarcale lo indica come debole e perdente. Il pensiero femminile viene usato poco quando le donne dicono: «È “dalla pancia” che sento provenire i messaggi più chiari. Ma penso che quelli che vengono dalla testa sono più sicuri». Le donne hanno poca fiducia in un modo di essere “al femminile”. Sentono più sicuro quello “al maschile”. Anche se non è il loro.

È dunque necessario un ritorno al femminile vero e autentico, affinché le donne possano appropriarsi del loro “modo di essere”. Primo cambiando la concezione di se stesse: da lineare a circolare. Secondariamente, imparando a stimolare, ma anche a gestire positivamente, il “pensiero di pancia”. Sono passi importanti perché permettono alla donna di riconnettersi con il suo femminile, con un “modo di essere” più adatto a lei e alle sue necessità. E siamo convinte che anche questo passaggio possa aiutare ogni donna a raggiungere un maggior benessere e poter così giungere alla serenità, sia psico-emotiva, sia a livello fisico.

E’ giunto il tempo di tirare fuori quella fierezza perché il mondo ha bisogno di noi, è finito il tempo di rimanere chiuse in casa. Non è più il momento del vittimismo, di dire “non sono abbastanza brava; non sono capace”. E’ il momento di stare nel mondo ORA. Liberare il nostro potere vuol dire essere al meglio di noi stesse, sviluppare le nostre potenzialità, vivere una vita piena di significato, prendersi la respons-abilità della propria vita, delle proprie emozioni e delle proprie scelte, smettere di sentirsi vittime, smettere di lasciarci vivere e di lamentarci. Perché è importante che noi donne ritroviamo le nostre radici, il nostro equilibrio e la nostra forza e in questo momento storico è urgente che noi donne smettiamo di giocare in piccolo.

Infatti quando le donne incontrano la loro dimensione femminile, scoprono una forza inaspettata. Soprattutto all’interno di un gruppo di donne. Perché quando una donna si incontra con altre donne emerge una forza straordinaria che ci porta a prenderci cura di noi stesse, arricchendoci dell’esperienza dell’altra. Inoltre, credo che se le donne “scoprissero” davvero il loro potenziale, si risolverebbero gran parte dei problemi femminili e di conseguenza molti di quelli del nostro Pianeta perché:

“SE CRESCI UN UOMO EDUCHI UN INDIVIDUO, SE CRESCI UNA DONNA EDUCHI UN POPOLO”

 

CITAZIONI SUL COMPITO ATTUALE DELLA DONNA

Hernan Huarache Maman (sciamano andino), “La profezia della Curandera”: “Secondo un’antica profezia, giungerà il giorno in cui lo spirito femminile si risveglierà dal lungo letargo e lotterà per cancellare odio e distruzione e dare infine origine ad un mondo di pace e armonia. […] Finché nel cuore della donna continuerà a brillare la luce dell’amore, il mondo sarà salvo, ma se quell’amore scemerà, allora l’odio e l’indifferenza dilagheranno e finiranno col distruggerlo”.

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Credo che Peter Deunov, considerato un grande maestro spirituale contemporaneo (Bulgaria, 1864-1944), trasmetta alle donne della nostra epoca un grande insegnamento all’interno di una lettera intitolata “La nuova Eva o la missione della Donna Madre” (a sua volta tratta da un documento intitolato “La Donna della Nuova Cultura”). Vorrei citare qui di seguito una brano che lui scrisse circa una nuova Coscienza Femminile che lui auspicava dover rifiorire nel seno dell’umanità: “Oggi si considera la donna un essere che ha bisogno dell’uomo che si prende cura di lei. Allora dico: “non è una donna, è un essere svantaggiato‟. Secondo me, la vera donna è colei che salva il mondo, che possiede le chiavi della vita e attraverso la quale si manifesta la nobile e potente forza dell’amore, colei che porta la vita. Quindi, la salvezza del mondo dipenderà dalla donna e non dall’uomo. L’uomo deve osservare nella sua vita due leggi principali. La prima legge – l’amore verso Dio – rappresenta l’uomo; la seconda legge – l’amore per il suo prossimo – rappresenta la donna. L’uomo lavora con la prima legge; la donna con la seconda. Tuttavia, l’uomo deve utilizzare le due leggi. La seconda legge – l’amore per il suo prossimo – con la quale la donna lavora, crea le istituzioni e la società. Di conseguenza, la società contemporanea, come tutto ciò che essa comporta, è dipesa in particolar modo da questa donna umiliata. Allora, quale dovrebbe essere il fine a cui devono mirare la società contemporanea e gli Stati contemporanei? E’ quello di elevare la donna. Elevate la donna al rango che occupava prima! Mettetela al livello in cui era all’origine e vedrete che in 25 anni il mondo migliorerà. La salvezza del mondo è nell’elevazione della donna. Se non elevate la donna, o se lei non eleva se stessa, non si avrà la salvezza. Quando parlo di elevazione della donna, penso che questa idea debba impregnare la vita stessa, diffondersi non soltanto tra gli uomini, ma anche tra gli animali, le piante ed i minerali e conquistare completamente il cuore umano…”.

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Il suo erede diretto, il Maestro Omraam Mikhael Aïvanhov (Bulgaria 1900 – Francia 1986) affermava la stessa posizione in questi termini: “La natura ha dato alle donne dei poteri che non sfrutta o che sfrutta in un modo sbagliato. Bisogna che prendano coscienza di questi poteri e che sappiano che da loro dipende tutto l’avvenire dell’umanità”.

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E poi ancora il “Messaggio alla Donne” di Olivier Manitara. Della stessa stirpe di Peter Deunov – citato precedentemente – questo grande Maestro Esseno, vivente ed attivo (nato nel 1964 in Francia), ha anche lui rivolto alle donne un messaggio forte e autentico attraverso il suo libro “Dio la Madre” (sottotitolo: “Messaggio della madre del mondo alle donne che si svegliano”, pubb. Gen. 2011 – Fabbroni Ed.). Anche in questo caso ne cito un brano che celebrala bellezza della saggezza femminile che dovrebbe fiorire di nuovo per il bene di tutti gli esseri: “Una madre vuole il meglio per suo figlio. Lei non può accettare la guerra, la malattia, l’inquinamento, la maleducazione. Ugualmente, una donna non può accettare di essere violentata, di essere fecondata da un seme qualsiasi. Il seme che entra nel ventre della donna è quello della vita, dell’amore, della saggezza. E’ il seme di Dio. La donna e la terra sono un tutt’uno. Se la terra non è rispettata, allora è la coscienza femminile che è violata. Cosa pensare delle tonnellate di bombe, dei prodotti chimici versati sulla terra? Di chi è il seme? Che pensiero, che intenzione, quale anima si tengono indietro? E’ amore o un oltraggio, una violazione? La Madre del mondo chiede a tutte le donne di ridiventare la custode della famiglia, della vita, della fertilità, del suolo, della pace. La forza sta nell’unione della donna con la Terra-Madre. Là si trova la stabilità, l’anima, la convinzione profonda, l’identità. Quando una donna si unisce alla terra, diventa vera, profonda, magnetica, autentica, radicata. Non è la donna che è custode della famiglia, della felicità, è la terra per mezzo di lei, la terra in lei. Allora, la donna deve elevare la sua energia verso la bellezza in modo che conosca i segreti della bellezza. La bellezza deve diventare l’ideale motore della vita. Allora gli uomini si inclineranno davanti alla stabilità della donna e davanti al suo ideale di bellezza. Riconosceranno la voce piena di dolcezza di Dio, la Madre che si esprime attraverso le sue figlie. Solo il cuore della donna può inglobare e unire tutti i figli del mondo senza alcuna distinzione di sesso, di razza, d’ideologia politica o religiosa. Il proverbio dice: “Ciò che la donna vuole, Dio lo vuole‟, ma che vogliono le donne? Oggigiorno tutto è fatto per distruggere le donne. Loro sono elevate ed educate per essere uomini. Ciò le fa perdere la loro intelligenza profonda, il loro centro…Nessuno tocchi un bambino o una donna, in nome del genio femminile. Questo genio è calpestato da migliaia di anni ed è tempo che si svegli e si esprima perché solo lui può arginare la barbarie crescente”.

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Lo stesso Papa Giovanni disse che Dio era ‘Madre’ perché la principale valenza femminile è la cura e la protezione della vita e da ciò discende naturalmente il rifiuto della guerra, il rifiuto delle divisioni, dei pregiudizi e anche della gerarchia, del comando e della sopraffazione… Dichiarò altresì che l’era futura sarebbe stata l’era delle donne, intendendo che il mondo si sarebbe salvato se avesse sviluppato le proprie funzioni femminili. Papa Giovanni aggiunse ancora che non si sarebbero salvati i singoli ma i gruppi. Il singolo manifesta l’egoismo, l’egocentricità, l’opposizione agli altri, l’Io contro tutti; il gruppo manifesta i sentimenti unitivi, di amicizia e relazione, lo stare insieme in eguaglianza e parità, la famiglia umana, il rispetto reciproco, la capacità di comunicare e convivere, di stare insieme in pace, il ‘noi’. E non a caso il nostro tempo più che pensatori isolati ci dà gruppi collegati.

ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

Libri al femminile

BIBLIOGRAFIA AL FEMMINILE

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EISLER RIANE, Il piacere è sacro: il potere e la sacralità del corpo e della terra dalla preistoria a oggi; prefazione di Antonella Riem Natale ; prologo alla nuova edizione italiana di Riane Eisler; glossario mutuale a cura di Stefano Mercanti. – Udine, ed. Forum, 2012

FIORE Barbara. Manoscritto dialettale di una Guaritrice di campagna: ovvero di come le donne possano guarire dalle malattie e dalle tristezze con l’Amore naturale / studio introduttivo e traduzione a fronte di Barbara Fiore. – Milano, Edizioni della Terra di Mezzo, 2009.

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HERNÁN HUARACHE MAMANI, La Dea dell’Amore. Piemme, 2016

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HERNÁN HUARACHE MAMANI, La Profezia della Curandera. Pickwick, 2013

HERNÁN HUARACHE MAMANI, La Donna della Luce. Piemme, 2007

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MASINI Vincenzo, Dalle emozioni ai sentimenti. Nuova edizione 2009

McMILLAN Tracy, Perché non sei (ancora) sposata? Tutto quello che devi sapere per avere la relazione che meriti. Corbaccio Ed., 2012

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PERCOVICH LUCIANA. Oscure Madri Splendenti: Le radici del sacro e delle religioni, Roma, ed. Venexia, 2013

PERCOVICH LUCIANA, Colei che dà la vita, colei che dà la forma, Roma, ed. Venexia, 2009

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PINKOLA Clarissa Estés, La danza delle grandi madri (traduzione di Eliane Nortey), Ed. Frassinelli, Milano, c2006

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RISE’ C. e PAREGGER M., Donne Selvatiche – Forza e mistero del femminile. Sperling & Kupfer

SCROPETTA CLARA, Accanto alla madre: la nuova figura della doula come accompagnamento al parto e alla maternità, Firenze, ed.Terra Nuova Edizioni, 2012

SLEPOJ V., Le ferite delle donne. Milano, Mondadori

STONE MERLIN, Quando Dio era una donna, Roma, ed. Venexia, 2011

STORCH Maja, Donne forti, deboli con uomini forti. Magi Edizioni Scientifiche, 2002

TANNEN D., Ma perché non mi capisci? Alla ricerca di un linguaggio comune tra donne e uomini. Milano, Feltrinelli

VERDE Jole Baldaro, Illusioni d’amore + Donne, maschere e ombre. Raffaello Cortina Editore

WHITFIELD, Malattia del Sé Perduto. 1997

WATZLAWICK P., Istruzioni per rendersi infelici. Milano, Feltrinelli

WOLF NAOMI, Vagina: una storia culturale, Milano, Mondadori, 2013

WOOLF VIRGINIA, A room of one’s own = Una stanza tutta per sé; traduzione di Maria Antonietta Saracino. – 5. ed. – Torino, ed. Einaudi, 1995

E poi tutti gli scritti di Saffo, Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Vittoria Colonna, Gaspara Stampa, Jane Austen, Emily Dickinson, Virginia Woolf, Sibilla Aleramo, Simone de Beauvoir, Alda Merini, Gioconda Belli…